Ultimo
Aggiornamento 6 marzo 2008
|
|
Damiano
Pastore Fabrizio Gilardi Bruno De Santi Laura Ricci Tratti
Discontinui Venerdì
14 marzo 2008 dalle ore 17.30 in HOUSE GALLERY, via Sant'Agnese 12,
MILANO
|
|
New Pop
Age
Se qualcuno pensasse che nella storia dell'arte i
movimenti abbiano un inizio ed una fine certi, dovrebbe ricredersi. I grandi Maestri tracciano dei percorsi, danno il
via a nuove visioni del mondo, solo dopo, il popolo dell’arte, inizia a
masticare e metabolizzare tali messaggi. A volte, tra il popolo, nasce un nuovo
grande Maestro che a sua volta traccia nuovi percorsi da cui prendere spunto, e
da lì riparte il grande metabolismo artistico: non è un nuovo inizio, semmai la
continuazione di un discorso con altre argomentazioni.
Un tuffo
breve nei linguaggi della Pop Art con le opere di:
· Damiano
Pastore;
Fabrizio
Gilardi;
Bruno
De Santi;
Laura
Ricci:
Tratti
Discontinui.
Non da oggi,
l’arte contemporanea, ha oltrepassato i limiti a cui era arrivata la Pop Art;
la storia dell’arte si è svolta raggiungendo nuovi obiettivi.
Tuttavia, ogni autore, per chiamarsi tale, deve fare i conti con il passato da
cui proviene. Per
procedere in avanti almeno uno sguardo indietro bisogna darlo. Probabilmente
è una visione sintetica del percorso artistico: non solo guardare indietro,
forse dare un’occhiata al contesto non è una cattiva idea, come dare
un’occhiata dentro il proprio sé. Le opere
che vengono presentate, sono interpreti irriverenti, e forse è proprio questa
una delle qualità della Pop Art, la citazione irriverente del passato, una
trasformazione popolare nel senso di utilizzo massificato, che tutto semplifica
pur nella complessità di un linguaggio che sia il più possibile chiaro e adatto
per tutti. Gli
autori presentati elaborano in modo semplice l’idea dell’arte: senza
mediazione, senza dare spazio alla tecnica accademica, ignorandola, pur
mantenendo alcune valenze compositive: la simmetria, il colore, la figurazione;
ricorrendo cioè a categorie tradizionali che aiutano la comprensione e
l’immediatezza dell’opera. Nella
preparazione della mostra non abbiamo pensato ad un tema, per la maggior parte
sono opere donate da amici dell’associazione Tratti Discontinui. Una volta
raccolte tutte le opere e preparate per l’allestimento il titolo, New Pop Age, è nato da solo. Per un
attimo abbiamo pensato di essere nella Factory di Wharol, magari nel locale con
le opere scartate. Gli
autori hanno usato il loro linguaggio
personale senza rendersi conto delle parentele, che però emergono chiaramente.
|
|